Da Controne arrivare a Castelcivita è molto semplice e la distanza è di soli 12 km circa.
La ridente cittadina alle pendici meridionali degli Alburni, arroccata su di uno sperone di montagna naturale con case a cascata, domina la valle del Fiume Calore a 587 metri sul livello del mare.
Castelcivita è un nome recente: infatti, come molti paesi della Campania costruiti sull’alto della montagna e poi distrutti, ha subito varie denominazioni.
Il paese è indicato nei documenti Angioini con il nome di Civita Pantuliano mentre in età Aragonese con il nome di Castelluccia, probabilmente per indicare, già dal XIII secolo, una piccola città fortificata.
Le salsicce, i capicolli, le soppressate ed i formaggi sono dei prelibati prodotti tipici.
L’elemento caratteristico della gastronomia locale è il fungo porcino. Non mancano certamente la pasta fatta a mano – fusilli, ravioli, fettuccine e cavatelli – che sono alla base di numerose ricette locali.
Il paese è caratterizzato da numerose testimonianze storiche del passato.
Il simbolo predominante è la Torre Angioina, una delle più ardite costruzioni militari della zona, edificata nel XIII secolo, simbolo del paese, è attualmente sede di una mostra sulla civiltà contadina. Inoltre nel centro storico ricordiamo la chiesa di S.Cono, del 1400, la Chiesa di S.Nicola, del 1600 e il convento S.Geltrude, che risale al 1500.
Di grandissimo interesse turistico troviamo le Grotte di Castelcivita, note fin dalla fine del settecento con varie denominazioni: Grotte di Spartaco, Grotte del Diavolo, Grotta Principe di Piemonte (in onore di Umberto II di Savoia, che visitò la cavità nell’agosto del 1932).
Queste rappresentano uno dei più estesi sotterranei del meridione italiano.
Il percorso turistico è lungo 1200 m che si percorre in circa un’ora.
Durante la stagione estiva viene offerta la possibilità di fare un percorso speleologico amatoriale riservato esclusivamente a speleologi professionisti.