A soli 35 km da Paestum c’è un paese piccolo – ma molto importante per il Cilento – Controne.
Dall’A3 SA-RC c’è l’uscita Campagna, verso Serre proseguendo per Controne, per chi viene da nord. Da sud, invece, l’uscita è Petina e proseguire per Scorzo di Sicignano degli Alburni, successivamente per Postiglione e per Controne.
Questo splendido borgo, situato nel comprensorio del Monte Alburni posto ad un’altezza di 210m s.l.m., ha le sue origini che risalgono all’antica Grecia testimoniate da i ruderi di un tempio pagano, rinvenuti a Pezza, con i pavimenti a mosaico e varie monete raffiguranti il Dio Nettuno.
Inizialmente era ubicata in loc. Pezza, più a valle, e fu costruita da i Pestani che, per sfuggire all’occupazione greca, l’antica Poseidonia, da parte dei Sibariti, vi si rifugiarono.
In effetti si rifugiarono in questa terra “Contra Elion” che in greco significa “di fronte al sole“ e da qui nasce Controne che fu rasa al suolo nel 1264 da Federico II di Svevia.
I superstiti trovarono rifugio nell’entroterra, in un luogo più alto e sicuro, intorno all’Abbazia di San Nicola di Bari dove ricostruirono il paese. Uniche sono le opere al suo interno a partire dalla statua del 1806 di San Nicola, protettore del paese, e la lapide nella sagrestia che riporta il testo integrale di una Bolla di Benedetto XIII datata al 1726, in cui si concede all’Abate Mitrano da Controne di occuparsi della tonsura e degli uomini minori ai chierici.
Con un centro storico molto caratteristico, Controne, fu regno del Barone Vitelli ed oggi, i resti del palazzo baronale, sono la sede municipale.
Questa città appare come una verde cornice ai piedi del Monte Alburni, in uno spettacolo di eccelsa bellezza.
Lo scenario dell’attività agricola della zona è ben visibile e caratteristico.
C’è tutto in bella mostra: si parte da boschi ed ulivi e si passa ad una serie di colline ricche di vigneti, frutteti e sorgenti.
A Controne c’è il culto di Sant’Elia e al lui è stata dedicata un’intera grotta situata nella parte più alta del Paese che rappresenta un’icona sacra. Anche il bosco sottostante prende lo stesso nome. Importanti sono anche la Chiesa di Santa Maria e San Donato, presente lungo la strada che porta a Roccadaspide, e la Chiesa di San Sebastiano.