La primavera è il periodo migliore per la raccolta dei carciofi.
Questo famoso ortaggio oltre ad essere buono, è anche un ottimo alleato della nostra salute.
Una forte identità del sud Italia che nel Cilento conserva caratteristiche ben precise, riconosciute a livello mondiale, guadagnandosi vari riconoscimenti.
Se la sua è una forma “subsferica di capolini con caratteristico foro all’apice; diametro compreso tra 8,5 e 10,5 cm; colore verde, con sfumatura violetto–rosacea; brattee esterne ovali, con apice arrotondato ed inciso, inermi; brattee interne viola con sfumature violette; peduncolo di lunghezza inferiore a 10 cm” stiamo parlando del Carciofo di Paestum IGP.
Se invece le sue particolarità sono: “resistenza alle basse temperature; colorazione verdastro chiaro, quasi bianco; dolcezza e la straordinaria delicatezza delle brattee interne; ottimo da mangiare crudo, magari in pinzimonio con l’olio extravergine di oliva” stiamo parlando del Carciofo Bianco di Pertosa, Presidio Slow Food.
Quest’ultimo ben si presta alla preparazione sottolio.
Ad oggi sono sempre pochi gli ettari destinati a questa coltura dalle rare qualità organolettiche che, unite alla sua salubrità, fanno del Carciofo Bianco di Pertosa un elemento importante per l’economia locale.